19 mar 2017

Cinematografia: "Fight Club" - Analisi fotografica

Quella che segue è una breve analisi della fotografia del film "Fight Club".

Prima di cominciare tengo a precisare che nel cinema, analizzare e recensire un singolo parametro equivale ad invalidarlo. 
Una pellicola può essere definita buona solamente se il linguaggio cinematografico è stato applicato adeguatamente da tutti gli organi che lavorano trasversalmente alla realizzazione. 
Il linguaggio cinematografico si compone di tanti elementi, se in fotografia per produrre una foto è necessario un fotografo, nel cinema per produrre un prodotto audiovisivo sono necessari più professionisti.




Faccio quest'analisi perché in quanto fotografo, credo possa essere interessante e costruttivo analizzare le scelte di un "collega" e capire il "come" ed il "perché" abbia adottato: luci, schemi di colore, geometrie per interpretare e dare vita ad una sceneggiatura.


Buona lettura. :-)





Fight Club, 1999 regia di David FincherJeff Cronenweth alla direzione fotografica (Cronenweth sarà candidato all'oscar per la fotografia nel 2011 e 2012 con "The social network" e "Millennium")

La pellicola è stata girata con un rapporto di riproduzione molto wide, 2.35:1

Ciò che ho trovato interessante nella fotografia di questo film partendo dalla scenografia, è la sua struttura ad anello, ovvero l'inizio forma un cerchio che si ricongiunge logicamente al finale. Altra particolarità: le luci, gli schemi di colore adottati e le geometrie nelle scelte compositive, ho selezionato le inquadrature per me più interessanti fotograficamente ma soprattutto calzanti e corrette dal punto di vista narrativo, ovvero quando forma e contenuto si sposano a servizio della sceneggiatura.




La prima inquadratura che mi ha colpito è la seguente, un bel flashforward, ovvero una proiezione del futuro rispetto al tempo di narrazione, ci mostra sommariamente gli elementi portanti dell'intera pellicola.



Tyler a sinistra, occupa i 2/3 del frame, è in primo piano ed è posto come soggetto dominante, mentre Edward è confinato nella porzione più piccola dell'inquadratura ed il gioco prospettivo serve a sottolineare il suo atteggiamento gregario nel confronti di Tyler. Un frame che descrive molto bene il rapporto fra i due soggetti. Il taglio ad escludere gli occhi di Tyler lo dobbiamo al fatto che nella sequenza narrativa, ancora non è stato introdotto il suo personaggio, è un modo funzionante per tenerlo nascosto ed incuriosirci sulla sua identità. Inoltre mi ha colpito molto la suddivisione degli spazi, le finestre creano delle inquadrature naturali in cui gli elementi vengono collocati in maniera ordinata, seppure nel frame lo spazio negativo sia molto denso (spazio negativo composto dai palazzi, avranno un ruolo chiave, renderli visibili accentuando il riflesso nelle vetrate è stata una scelta narrativa azzeccata, bravo Jeff!). Un aspetto da considerare è anche la temperatura delle luci, ci sono sfumature di blu e di verde, cioè uno schema di colori adiacenti, che significa vicini sulla ruota dei colori.




Seguendo in ordine cronologico lo sviluppo del film, mi sono trovato davanti a questa scena: Edward con un'insonnia cronica a colloqui con il medico. Comincia un dialogo in cui è stato utilizzato lo schema classico del campo/controcampo, ma ciò che mi ha colpito è stato questo frame in chiusura:


Il medico, seccato dalla richiesta di un'inutile cura farmacologica di Edward, si alza e lo tratta con sufficienza, congedandolo con con un informale consiglio personale.

Curioso è come in questo frame di chiusura, il medico assume un ruolo autorevole, il centro dell'inquadratura è suo, volta le spalle ad Edward che subisce passivamente il suo rimprovero in un angolino del frame, sminuto, lasciato solo, ripudiato. Il modo in cui Edward è stato ritratto è la proiezione della considerazione che il medico ha di lui. Ancora una volta lo schema di colori utilizzato è il giallo-verde, adiacenti!


A questo punto della vicenda, Edward, segue il consiglio del medico e comincia a frequentare gruppi d'ascolto serali composti persone con patologie terminali. Al suo arrivo sul posto, l'inquadratura apre la scena così:



Un campo totale con una composizione a triangolo, molto frequenti nel cinema, usata per equilibrare la scena ed avere una percezione ordinata degli elementi. Il ventilatore a sinistra è diretto verso il canestro centrale, così come il cartello a destra. E' stata inoltre sfruttata la regola dei terzi, infatti abbiamo Edward in primo piano, mentre in secondo piano il relatore dell'incontro. Entrambi si guardano, ci suggerisce che nel frame successivo avremo un'interazione fra i due.





Durante il susseguirsi dell'incontro, alcuni partecipanti sono invitati a parlare dei loro problemi personali ed il motivo per cui si trovano lì. Ho notato un elemento accomunante nei frame di questa scena:


Su ambedue i frame in cui i soggetti raccontano le loro storie complicate, compare la bandiera degli States. Quasi a voler suggerire che vicissitudini di questo tipo sono frutto di uno stile di vita tutto americano.



Ora una carrellata sulle scelte compositive, quanto la geometria sia importante per guidare lo spettatore ad una corretta lettura dell'immagine. 

Porta e specchio formano un'inquadratura all'interno dell'inquadratura, la camera è basculata in modo tale da avere le linee prospettiche a favore e guidano il nostro occhio verso il soggetto, inoltre questa volta è stato usato uno schema di colori complementari, cioè opposti fra loro sulla tavola. Abbiamo il verde/rosso sulla parete/vestaglia di Edward. (fig. 1a)


1a

Anche nel caso della figura "1b" sono state usate correttamente le geometrie, lo schema di colore è blu-verde, adiacente.


1b

Figura 1c: Una delle inquadrature più interessanti del film, anzitutto i colori giallo-rosso, ancora una volta uno schema adiacente. Secondo il punto di ripresa, si è scelto di inquadrare Edward dall'alto ed emarginato a destra dell'intero frame, come a volerlo schiacciare, in questa scena il protagonista cade a terra stremato e dolorante, sconfitto in qualche misura dal confronto con Tyler. Ecco un esempio in cui la forma è al servizio del contenuto. Inoltre una chicca dell'autore, gli elementi secondari nel frame sono direzionati tutti verso Edward così da guidare il nostro occhio immediatamente verso lui.


1c

Continuano le composizione fortemente geometriche, nella figura 1d, le sagome degli agenti formano un riquadro naturale in cui si svolge la scena, l'occhio dello spettatore è guidato da più elementi: in primis dalla direzione dei volti degli agenti, a dare manforte ci sono le solite linee prospettiche della scrivania e del divanetto. Inoltre anche la profondità della parete non sembra essere lasciata al caso, le due pareti si incontrano proprio dietro i nostri soggetti.


1d
A chiudere il capitolo delle geometrie c'è la figura "1e" un mezzo busto di Edward che fischiettante si dirige verso l'uscita dell'azienda per cui lavora. Composizione a triangolo, e linee prospettiche a favore del soggetto, luci fredde e giacca blu, altro schema addiacente. Nulla da appuntare. :-)


1e

Ora vorrei portare l'attenzione su un paio di scene, nella fattispecie sui campi e piani utilizzati in due dialoghi. Situazione A, seguono tre frame dello schema classico "totale, campo, controcampo"


A: Totale
A: Campo
A: Controcampo
Questo dialogo ritrae un rapporto paritario fra i soggetti, i soggetti sono amici e confidenti. C'è una distribuzione omogenea del peso e le inquadrature si ripetono ciclicamente per tutta la durata della scena. (Notare l'elemento in comune, luce fredda - elemento caldo sullo spazio negativo per equilibrare l'aspetto cromatico)

Nel caso B invece il dialogo è di altra natura, è un diverbio fra il responsabile di Edward e lui medesimo. Vediamo come è stato rappresentato:

Nel primo frame, il capo, che nella scenografia ha un ruolo inquisitore perché scova nella fotocopiatrice un volantino con le regole del fight club, viene ritratto dal basso, per accreditarne la figura, Edward invece, occupa meno di 1/3 dell'inquadratura e subisce le accuse del suo responsabile.


Situazione B
Situazione B
Successivamente Edward inizia a parlare come Tyler e le cose cambiano, controbatte a tono mettendo a tacere il suo responsabile. Nel frame infatti ha guadagnato spazio, ora chi è alle corde non è più lui ma il capo, che subisce le parole di Edward. In entrambi i frame le geometrie sono a supporto del soggetto, nella prima esaltano le forme del capo, nel secondo rafforzano i toni di Edward che pare voler spingere letteralmente via dalla scena il responsabile. Fig b1.

b1
b1
Giungiamo così alla fine, Edward e Marla possono finalmente godersi lo spettacolo frutto del progetto Mayhem e vedere crollare dinnanzi gli istituti bancari. L'inquadratura è molto interessante per un paio di motivi, il primo è che è tutto molto simmetrico, il senso d'ordine si percepisce immediatamente, le luci sono soffuse, i colori della notte sono morbidi e creano intimità, è un bellissimo quadro romantico ed esclusivo. Il secondo è per via della finestra, che crea un inquadratura naturale che combinata allo spettacolo imminente, ci ritrae i soggetti come fossero davanti ad uno spettacolo cinematografico. Proprio come noi. 
 



Questa è solo una breve analisi della cinematografia di Fight Club spero possa essere stata utile, se così è stato condividila, falla leggere ad un amico... ma non dimenticare la prima regola del Fight Club: 

Non parlare mai del Fight Club.